I backup salvano la vita (anche se in pochi lo sanno)
Ormai quasi tutte le aziende effettuano quotidianamente delle copie di sicurezza di file e informazioni per tutelarsi in caso di necessità.
È infatti fin troppo frequente incorrere in furti, smarrimenti, virus, incendi – o anche solo una cancellazione effettuata per sbaglio – in grado di compromettere la continuità aziendale. Nonostante ciò, spesso queste operazioni di backup vengono sottovalutate ed eseguite solo saltuariamente, senza costanza e attenzione, compromettendo la sicurezza degli archivi informatici.
Ecco un esempio calzante, sicuramente ne avrete sentito parlare: il mese scorso in Francia, uno dei principali fornitori europei di infrastrutture cloud ha subito un grave incendio nel proprio data center, compromettendo migliaia di siti web. La gestione dei backup ha permesso il ripristino dei siti “cancellati” nel giro della mattinata successiva ed ha fatto capire a molti quanto è importante effettuare delle copie dei dati, sempre pronte all’uso.
Cosa sono i backup?
Iniziamo dal principio: i backup sono copie di sicurezza di file, cartelle o database che vengono ospitati esternamente.
Di norma, il backup viene effettuato in un luogo lontano rispetto a dove risiedono i dati da copiare, anche se nella realtà non è così scontato. Esso viene svolto in un luogo differente per evitare spiacevoli inconvenienti, quali:
- Guasti alle apparecchiature ed anomalie in generale;
- Eventi catastrofici (terremoti, incendi ecc.);
- Azioni malevoli (virus, furti ecc.);
- Errori da parte degli utenti (distrazioni o inesperienza).
Grazie ai backup, i dati persi possono essere recuperati per poter tornare operativi nel più breve tempo possibile.
Un po’ di storia
Prima che esistessero i backup come li conosciamo ora, le varie società utilizzavano librerie di unità a nastro magnetico. Ancora adesso viene utilizzata la stessa tecnologia per tutti i dati che non è necessario ripristinare rapidamente. Per quanto riguarda tutti gli altri dati si opta per metodi più veloci: tecnologie a disco e backup di rete.
Prima della nascita dei backup di rete, ogni server ospitava un’applicazione che effettuava una copia dei dati su un’unità a nastro collegata localmente o un disco rigido (direct-attached storage).
Questo tipo di backup era davvero costoso e dispendioso per le aziende in termini di tempo, così – con l’aumentare delle dimensioni di file – i fornitori hanno iniziato ad introdurre nuovi dispositivi di protezione per poter semplificare la creazione del backup… fino ad arrivare ai sistemi attuali!
Quali strategie adottare?
È importante attuare una strategia efficace che permetta di recuperare, in caso di necessità e il più velocemente possibile, dati aggiornati senza complicanze.
Per questo motivo è necessario seguire questo metodo per seguire una perfetta routine:
- Costanza: il backup non deve essere un’operazione da fare ‘solo quando si ha tempo’, ma dev’essere un’attività di importanza pari al resto del lavoro. Prima di tutto è necessario fissare gli intervalli di tempo entro il quale effettuare i backup, in base al materiale da archiviare.
- Ridondanza: oltre al backup principale è necessario valutare se effettuarlo su due dispositivi diversi, in modo da avere una sicurezza maggiore.
- Conservazione: è bene conservare i dispositivi su cui viene effettuato il backup dei dati in un luogo differente rispetto al luogo in cui si lavora abitualmente.
- Valutazione del supporto: è necessario valutare quale sia il più adatto a seconda delle esigenze e della mole di dati.
- Selezione: prima di effettuare i backup è necessario effettuare una scrematura dei file, evitando i documenti danneggiati, non aggiornati o inutili.
Cosa fare per proteggere i dati
Secondo il Veeam Data Protection Report 2021 solo poco più del 40% dei backup va a buon fine, proteggendo i dati aziendali.
Nell’indagine è emerso che si fa fatica a tenere il passo riguardo la protezione dei dati: non tutti i dati infatti vengono copiati ed il 58% dei recuperi fallisce, lasciando i dati aziendali non protetti e irrecuperabili in caso di necessità. La maggior parte delle aziende poi, nell’ultimo anno, ha subito interruzioni di servizio inattese ed ha avuto problemi con i server, a causa di sospensioni inaspettate.
Le aziende sono consapevoli di dover fare qualcosa per ovviare questi problemi: è necessario, infatti, adottare un approccio cloud-first e agevolare l’utilizzo di soluzioni IT.
Gli ostacoli ad una digitalizzazione di questo tipo sono tanti:
- Team IT concentrato sul mantenimento delle operazioni;
- Dipendenza da sistemi legacy;
- Mancanza di competenze IT;
È necessario risolvere questi problemi per poter accelerare la trasformazione digitale, infatti, dagli studi effettuati, la maggioranza delle aziende conta di utilizzare l’approccio cloud-first, in modo da migliorare affidabilità e la gestione dei costi, e di conseguenza riuscire a concentrarsi sulle nuove tecnologie da implementare.
Le tendenze porteranno le aziende ad affidarsi sempre di più a servizi di cloud esterni, piuttosto che utilizzare server fisici, alleggerendo i carichi di lavoro di produzione. Migliorare l’affidabilità sarà il core che porterà le aziende ha cambiare la propria soluzione di backup a favore di una migliore, sotto ogni punto di vista, in modo da avere una protezione maggiore dei dati, ed una riduzione dei costi.
Sicuramente l’organizzazione dei backup sarà uno dei MUST da svolgere nel prossimo futuro, se non si è ancora fatto nulla a questo proposito.
Tu ogni quanto tempo effettui un backup? Ti affidi a servizi esterni?
Fonti:
https://www.zerounoweb.it/software/backup-cose-a-cosa-serve-come-e-perche-farlo/
https://www.pmi.it/tecnologia/prodotti-e-servizi-ict/355063/conservazione-digitale-le-best-practice-del-backup.html
https://www.zerounoweb.it/techtarget/searchdatacenter/storage-server-networking/data-protection-e-digital-transformation-quali-approcci/
https://www.wired.it/internet/web/2021/03/10/incendio-data-center-ovh-strasburgo/
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