Assistente vocale: lo vorresti nella tua azienda? Qui una lista di pro e contro.

Tantissime persone hanno deciso di adottare assistenti vocali nelle proprie case, ma in pochi hanno considerato la loro potenziale utilità sul posto di lavoro.

Secondo i professionisti della tecnologia, l’utilizzo di assistenti vocali porta a un reale miglioramento all’efficienza del posto di lavoro. Per questo motivo ci siamo chiesti: e i nostri lettori? Che ne pensano di questa tecnologia? Tu desidereresti un assistente vocale come supporto alle tue attività lavorative? E come credi che possa essere d’aiuto per tua azienda?

Assistenza vocale in azienda

Assistenti vocali in ufficio come a casa.

Sarò sincera: premetto che state leggendo un articolo di una persona che fino a qualche anno fa rifiutava categoricamente l’utilizzo di assistenti vocali in casa. Ora, da un anno a questa parte, ho Alexa in cucina e ci chiacchiero (e litigo) tutti i giorni. Ma per assurdo – o forse no – ho sempre ritenuto che la presenza di sistemi di intelligenza artificiale conversazionale nel luogo di lavoro, dagli uffici alla produzione fino ai magazzini, potesse essere la soluzione comoda ed efficiente per migliorare l’ambiente lavorativo, le prestazioni e il business stesso.

Ma non voglio condizionarvi! Per questo ho deciso di fare una bella ricerca nel web per andare a scovare i pro e i contro sull’utilizzo di questa tecnologia. Ho scomodato il The New York Times, Forbes e altri portali di approfondimento per raccogliere i punti di forza e debolezza più importanti. Se poi vorrai, potrai dirci la tua sui nostri social o, se siete iscritti alla newsletter, rispondendo direttamente al sondaggio che avete ricevuto nell’ultima mail.

I pro dell’intelligenza artificiale conversazionale in azienda

Aumento della produttività

Pensiamo a un help desk: sono spesso invasi da troppe chiamate che interrompono la giornata lavorativa e rallentando la produttività. L’assistente vocale può alleviare parte della pressione, aiutando con risposte o svolgendo attività che non richiedono un operatore umano, o indirizzando gli utenti alla persona giusta che può assisterli.

La tecnologia di intelligenza artificiale conversazionale può davvero ridurre i costi operativi, aumentare la produttività dei dipendenti e accelerare il tempo tra la segnalazione e la risoluzione di un problema.

“Non solo risparmi tempo e denaro, ma aumenti anche la produttività consentendo al tuo team di concentrarsi su responsabilità ad alta priorità che implicano il pensiero critico.” – Marc Fischer, Dogtown Media LLC and Forbes Technology Council

Analisi dei dati

Con un solo comando vocale è possibile avviare query analitiche complesse su grandissime quantità di dati. Per esempio, in pochi secondi potresti sapere quanti prodotti di una determinata tipologia sono stati venduti in un’area geografica, attraverso quale canale e con che marginalità.

“Gli analisti sanno cosa e come vogliono vedere i loro dati e hanno bisogno di un interprete per convertire il loro inglese in una visualizzazione.” – David Torres, Feedme Inc. and Forbes Technology Council

Cos’è la Voice User Interfaces (VUI): pro e contro sul “nuovo” modo di fare design.

Diminuzione dello stress e benessere lavorativo

L’efficienza sul lavoro porta a un altro beneficio: riduzione dello stress e aumento della soddisfazione nei collaboratori.

Poter svolgere il proprio lavoro senza essere interrotti “inutilmente” o per eseguire operazioni e attività poco stimolanti, aumenta il benessere lavorativo. I dispositivi come smartphone o tablet possono essere integrati con gli assistenti vocali per migliorare la comunicazione tra uffici e rendere il lavoro più semplice ed efficiente.

Gli assistenti vocali possono velocizzare le conversazioni e soprattutto aiutare i team multilingue a comunicare in modo più chiaro. – Ankit Sharma, Inventive Byte of Forbes Technology Council

Mani libere sul campo

In alcune tipologie di mansioni, le mani dei lavoratori sono impegnate nell’uso di apparecchiature o nell’esecuzione di attività manuali. Per poter quindi venire a conoscenza di informazioni utili, registrare risultati e rilievi o per comunicare con il proprio team, sono costretti a interrompere il lavoro. Gli assistenti vocali possono aiutare a eliminare queste inefficienze e creare ambienti di lavoro migliori grazie alla ricerca vocale, la registrazione immediata di dati e comandi vocali.

“Immagina di avere accesso a una knowledge base distribuita creata dai tuoi colleghi alla portata di una domanda: potrebbe essere un punto di svolta.” – Ivan Guzenko, SmartyAds Inc.

I contro dell’intelligenza artificiale conversazionale in azienda

Accessibilità vocale

Apple ha raccolto più di 28.000 clip audio di balbuzienti nella speranza di migliorare i sistemi di riconoscimento vocale di Siri. Amazon ha collaborato con Voiceitt, un’app che apprende i modelli vocali individuali, per rendere Alexa più accessibile. Microsoft ha investito 25 milioni di dollari nella tecnologia inclusiva. E Google ha lavorato con ingegneri del linguaggio, logopedisti e organizzazione A.L.S. per avviare un progetto di addestramento del software esistente per riconoscere diversi modelli di discorso. Ma purtroppo ancora non ci siamo.

“Questi sforzi dimostrano il problema più profondo della tecnologia vocale (ma non solo): l’accessibilità raramente fa parte del suo design originale.” da The New York Times

Infatti, nonostante tutti questi sforzi per rendere i loro assistenti vocali accessibili e inclusivi, sono ancora molte le difficoltà che le persone con un disturbo del linguaggio si trovano ad affrontare nell’utilizzo di questa tecnologia.

“Le persone che più beneficerebbero di un voice assistant che possa aiutarli a ordinare la pizza o attivare una chiamata di soccorso sono in realtà quelle che incontrano più barriere. Con la tecnologia che abbiamo oggi questo fatto è paradossale.” – da medium.com

Voice Technology: una rivoluzione a cui prendere parte.

Riservatezza delle informazioni e Privacy dei dati

Parlando di assistenti vocali, riservatezza e privacy risultano questioni complesse su diversi piani: innanzitutto, gli assistenti vocali raccolgono e memorizzano enormi quantità di dati e informazioni personali, appartenenti sia al diretto utilizzatore che agli eventuali terzi presenti nello stesso ambiente.

Su questo punto, Il 9 marzo 2021 EDPB ha pubblicato la prima bozza delle Linee Guida 02/2021 sugli assistenti vocali virtuali (o Virtual Voice Assistant – VVA), con l’obiettivo di regolare le modalità di raccolta dei dati personali e consentirne la piena consapevolezza e trasparenza. Le linee guida non sono però ancora definitive, quindi non è ancora chiaro quale sarà l’impatto su aziende Amazon, Google, Apple e Microsoft.

“La redazione delle linee guida e l’avanzamento di numerose inchieste di settore, è una positiva testimonianza di come stia crescendo la sensibilità sul tema, e della sempre maggiore rilevanza che la privacy e la disciplina antitrust rivestono anche nel mercato digitale.” da agendadigitale.eu

Se l’ambiente in cui vengono utilizzati è poi quello lavorativo, possono essere frequenti le situazioni in cui non ci è possibile dire o chiedere ad alta voce alcune informazioni o alcuni dati, in quanto riservati o legati alla privacy personale dei propri collaboratori. Questo, quindi, potrebbe limitare l’utilizzo di un assistente vocale in certe aree aziendali e per certe funzioni lavorative.

Qualità e quantità dei dati

Una delle prerogative per poter rendere un assistente vocale davvero utile e davvero intelligente è quella di avere a disposizione una mole di dati significativa e, soprattutto, ben strutturata. Il contenuto quindi, indipendentemente dall’argomento in questione, “is ALWAYS the king.”.

Sembrerà banale pensarci, ma se vogliamo la risposta giusta dal nostro assistente vocale dobbiamo prima di tutto fornirgliela. L’Intelligenza artificiale dovrà avere la possibilità di muoversi fra tutte le informazioni presenti in azienda in modo da poterle elaborare e fornirle su richiesta.

Oltre, quindi, a database di dati ben strutturati con una loro ontologia di dominio (un sistema di categorie astratte definite per l’organizzazione di un database), per essere sfruttata al meglio e nelle sue piene potenzialità, l’intelligenza artificiale deve essere integrata ai sistemi informativi presenti in azienda grazie anche a tecnologie come la domotica e l’IoT. Solo in questo modo la tecnologia potrà avere accesso a tutti i dati esistenti, studiarli, aggregarli e diventare uno strumento indispensabile per il business.

Assistenti vocali al lavoro: sì o no?

Spero che queste informazioni ti possano essere d’aiuto per chiarirti un po’ le idee. Se sei interessato ti invitiamo a seguirci sui nostri social e se vorrai dedicarci un po’ del tuo tempo potrai rispondere al sondaggio che abbiamo preparato per raccogliere i vostri punti di vista: clicca qui per rispondere al sondaggio.

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FONTI:

https://medium.com/catobistrategy/hey-google-che-cos%C3%A8-l-inclusivit%C3%A0-1da13a5a9fc3 

https://www.nytimes.com/2021/09/22/opinion/voice-assistants-accessibility-disability.html 

https://voices.soundhound.com/voice-assistants-create-a-future-of-improved-productivity-for-businesses/ 

https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/assistenti-vocali-cosi-la-ue-vuole-evitare-abusi-e-monopoli-il-report/ 

https://www.treccani.it/magazine/chiasmo/lettere_e_arti/Voce/IUSS_Come_funziona_un_assistente_vocale.html