Benvenuti nell’era della Digital Transformation

Il mondo post-pandemia ha accelerato la trasformazione digitale, ecco una guida per conoscere i trend 2023 e non restare a guardare.

Il ritmo del cambiamento digitale non mostra segni di rallentamento mentre entriamo nell’ultimo scorcio del 2022. All’inizio dell’anno, eravamo in una situazione in cui il mondo si stava adattando alla convivenza con la pandemia di Covid-19.

Poi, a febbraio, l’invasione russa dell’Ucraina ha provocato un altro shock globale, interrompendo ulteriormente le catene di approvvigionamento e spingendo al rialzo i prezzi dell’energia. Per le imprese, il conseguente aumento dell’inflazione e la minaccia di recessione hanno aggiunto ulteriori pressioni dopo due anni e mezzo già molto difficili.

In questo contesto, la trasformazione digitale ha giocato e giocherà un ruolo di primo piano per affrontare le sfide di un mondo completamente nuovo e fortemente digitalizzato. Ecco quali sono i punti chiave delle prossime tappe della digital transformation ormai indispensabile per restare competitivi.

Analisi, Intelligenza Artificiale e Automazione dei processi

Le aziende oggi sono vere e proprie fabbriche di dati, sia strutturati che non strutturati, e una componente chiave della trasformazione digitale è trovare modi per generare valore operativo da tutte queste informazioni, preferibilmente in tempo reale.

Analytics” è un termine generico che definisce l’elaborazione dei dati aziendali utilizzando algoritmi per identificare i modelli e chiarire i processi sottostanti, con l’obiettivo di migliorare e ottimizzare le prestazioni dell’organizzazione.

Quando i set di dati analizzati vengono utilizzati per addestrare gli algoritmi a eseguire automaticamente varie operazioni in presenza di informazioni simili, si parla di intelligenza artificiale (AI) o di machine learning (ML).

L’RPA, automazione dei processi robotici, è l’applicazione di analytics, AI e ML a processi aziendali specifici che in precedenza richiedevano l’azione umana.
Gli sviluppi in tutte queste aree continueranno a ritmo sostenuto, raffinando le loro capacità e ampliando il loro raggio d’azione.

Low-code e no-code

Le imprese di oggi possono avere accesso a dati abbondanti e impiegare team di analisti e sviluppatori per semplificare i processi aziendali principali, ma spesso faticano a soddisfare la domanda di app e servizi innovativi da parte delle unità produttive, che per molti versi sono il motore della vera trasformazione digitale, ma non sono in grado di sviluppare applicativi.

È qui che entrano in gioco gli strumenti low-code e no-code, che consentono anche ai non sviluppatori di creare applicazioni utilizzando blocchi di costruzione predefiniti e semplici interfacce grafiche.

Un requisito fondamentale per uno sviluppo low-code di successo è l’accesso controllato ad API e dati ben gestiti, questi ultimi forniti sempre più spesso tramite un data fabric, in grado di rendere i dati disponibili ovunque siano necessari, indipendentemente da dove risiedano.

Secondo le stime, il 70% delle nuove applicazioni sviluppate dalle organizzazioni utilizzerà tecnologie low-code o no-code entro il 2025, rispetto a meno del 25% nel 2020.

Strumenti cloud nativi

Le prime migrazioni cloud utilizzavano un approccio “lift-and-shift”, ovvero un rehosting dei carichi di lavoro locali nell’infrastruttura cloud. Tuttavia, una trasformazione digitale più profonda è disponibile se le applicazioni vengono ricostruite o sviluppate da zero per essere cloud-native, utilizzando contenitori, microservizi e altre tecnologie in grado di offrire maggiore flessibilità, scalabilità e sicurezza.

Andando oltre i tradizionali pilastri del modello “as-a-service” del cloud, o “tutto come servizio”, le funzionalità del cloud si sono ampliate per includere storage, container, nuove funzioni di sicurezza, comunicazioni unificate e video, tra le altre cose.

Poiché le criticità nell’adozione del cloud, come ad esempio sicurezza, mancanza di risorse e competenze, costo del servizio, continuano a diminuire, questo elenco può solo allungarsi nei prossimi mesi e anni.

Cloud Computing, ecco perché ogni azienda non può più farne a meno.

Sicurezza e privacy

La sicurezza informatica e la protezione della privacy sono questioni di trasformazione digitale intimamente connesse e sempre più importanti. Come abbiamo notato, le aziende e altre organizzazioni elaborano e archiviano regolarmente enormi quantità di dati, comprese le informazioni personali sui loro clienti: nomi, indirizzi, dettagli bancari e di carte di credito, cronologia degli acquisti e altro ancora.

Questi dati consentono alle aziende di creare esperienze personalizzate che offrono valore ai clienti e vantaggio competitivo. Tuttavia, i clienti devono sapere che possono fidarsi della gestione delle informazioni sensibili e la serie infinita di violazioni dimostra chiaramente che questo resta attualmente uno dei problemi principali con cui le imprese si devono confrontare.

Un numero maggiore di processi aziendali interni ed esterni viene digitalizzato e migrato nel cloud e le organizzazioni stanno diventando più disperse fisicamente, il che aumenta la superficie di attacco e quindi la probabilità di violazioni della sicurezza. Man mano che le aziende perseguono le loro strategie di trasformazione digitale, le nuove tecnologie che implementano dovranno essere sicure per impostazione predefinita e aderire a un modello zero-trust.

Lavoro a distanza e ibrido

Il passaggio di emergenza al lavoro a distanza per molti dipendenti durante il lockdown si è ora evoluto in un’adozione diffusa, e probabilmente permanente, di un modello ibrido in cui i lavoratori dividono il loro tempo in modo flessibile tra casa e ufficio.

Siamo ora in una fase in cui le organizzazioni stanno definendo con precisione quale implementazione di questo modello funzioni meglio per loro e, naturalmente, alcune aziende potrebbero riavvicinarsi alle pratiche lavorative tradizionali rispetto ad altre, a seconda del settore che occupano.

La trasformazione digitale nell’era del lavoro ibrido si concentrerà sulla creazione, l’assistenza e la messa in sicurezza di “imprese distribuite” con un mix di dipendenti in ufficio e domestici.
Entro il 2023, secondo Gartner, il 75% delle organizzazioni che sfruttano i vantaggi del lavoro remoto o ibrido vedranno una crescita dei ricavi del 25% più rapida rispetto alla concorrenza.

Automazione e iper-automazione

L’automazione di un’ampia gamma di processi aziendali sarà al centro degli sforzi di trasformazione digitale nel 2022 e oltre, consentendo l’eliminazione di semplici attività ripetitive dall’elenco delle attività umane.

I flussi di lavoro più complessi porteranno alla creazione di architetture IT componibili basate sull’analisi dei dati e sfrutteranno sempre più tecnologie low code/no code in grado di innescare lo sviluppo di Intelligenza Artificiale e Machine Learning.

Questo processo viene definito come iper-automazione, un approccio orientato al miglioramento del business che le organizzazioni utilizzeranno per identificare rapidamente, controllare e automatizzare il maggior numero possibile di processi aziendali e IT.

I team di iper-automazione si concentreranno su tre priorità chiave: migliorare la qualità del lavoro, accelerare i processi aziendali e migliorare l’efficacia del processo decisionale.

Usare le AI nel B2C

Come si fa a restare al passo con la Digital Transformation?

Ora che abbiamo visto quali sono i trend di sviluppo, una domanda nasce spontanea: come mantenere l’impresa in linea con le aspettative della trasformazione digitale?

Digitalizzazione dei processi

L’aspetto fondamentale della Digital Transformation è dotare l’impresa di applicativi in grado di digitalizzare e quindi rendere facilmente intellegibili e analizzabili i processi aziendali.

Fissare KPI misurabili

Digitalizzare i processi consente prima di tutto di individuare dei KPI (Key Performance indicator) in grado di verificare il corretto svolgimento dei processi e individuare rapidamente eventuali problemi o non conformità.

Implementazione graduale di nuovi strumenti

L’inserimento di strumenti innovativi non può essere drastico. Nonostante la facilità di utilizzo di software gestionali di ultima generazione, è necessario considerare un periodo di transizione, utile a prendere confidenza coi nuovi strumenti,

Investire in IT e sicurezza

Come risulta chiaro il ruolo del comparto IT è chiave per cavalcare l’onda della trasformazione digitale. Il compito dell’Information Technology nell’impresa deve essere centrale e garantire usabilità e sicurezza tanto per gli operatori quanto per i clienti.

A cosa serve un consulente IT?

Formazione

Come diceva il grande Totò: “Nessuno nasce imparato”. La formazione all’utilizzo delle nuove tecnologie implementate in azienda dev’essere continua, fruibile da remoto e deve coinvolgere tutti i reparti, anche quelli non direttamente interessati.

Aggiornamento hardware e software

L’utilizzo di laptop, tablet e smartphone recenti e di buona qualità è indispensabile per godere di tutte le potenzialità della Digital transformation. Ugualmente importante è scegliere con cura i fornitori di software e applicativi.

Adozione di una politica orientata al cliente

Mai come oggi, il cliente è il fulcro dell’azione impresariale. Garantire un’esperienza facile e senza interruzioni è l’orizzonte indispensabile per mantenere al top la reputazione del brand.

Utilizzare la tecnologia per migliorare il lavoro

List but not least, ricorda sempre che lo scopo della trasformazione digitale è facilitare il lavoro all’interno dell’impresa, rendendo i processi più fluidi ed eliminando le sacche di improduttività a beneficio dei lavoratori.