Qual è il valore dei dati in azienda | Primo episodio – L’insostenibile leggerezza dei dati

Qual è il valore dei dati in azienda | Primo episodio – L’insostenibile leggerezza dei dati

Presentiamo con questa prima puntata una serie di contenuti dedicati alla vita dei dati in azienda. Ti auguriamo buona lettura e seguici per restare aggiornato!

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Se i dati non sono valutati come un bene aziendale, esisterà una tendenza a considerarli come una spesa IT. Saranno quindi considerati un costo da ridurre piuttosto che un’opportunità su cui puntare, attivando gli investimenti che aumenteranno ulteriormente il loro valore.

 

1. I dati sono un asset aziendale.

In questi anni la Data Governance è diventata un mantra, ma quasi sempre l’attenzione si concentra su due aspetti fondamentali: il rispetto della legislazione (GDPR/Privacy) e la sicurezza (Cybersecurity).

Ma è davvero solo questo? In realtà c’è molto di più.

Alcune grandi compagnie, come Booking e Airbnb, hanno basato il loro business su dati e informazioni: non hanno beni immobili, ma rappresentano una parte del reale mercato del turismo.

I dati, quindi, possono diventare un vero asset aziendale!

 

2. Come facciamo a calcolare il valore dei dati per l’azienda?

Chiunque di noi si occupi di dati (per progetti, analisi o studio) conosce la fatica e la quantità di lavoro necessarie per far sì che l’acquisizione e il trattamento siano utili a generare valore per l’azienda. Sappiamo anche quanta sia la preoccupazione per una loro eventuale perdita, o compromissione, da un evento casuale o doloso.

Detto questo: se volessimo mettere un numero a bilancio, che valore potremmo mettere?

Calcolare il costo dell’acquisizione dei dati

Quanto ci costa acquisire i dati e archiviarli?

Facciamo qualche esempio.

Se abbiamo un sistema IOT composto da sensori, sistemi di memorizzazione dati e algoritmi di elaborazioni, ci saranno una serie di costi che possiamo individuare e registrare:

il costo dei sensori per acquisire automaticamente  +

il costo degli algoritmi per trattare i dati +

il costo dello storage per memorizzare i dati rilevati +

il costo delle ore di elaborazione +

il costo dei backup  

Qualsiasi possa essere la fonte dati è sicuramente possibile calcolare, con una buona approssimazione, il loro costo. Sarebbe ancora più interessante e utile, però, calcolare il costo dei dati immagazzinati negli anni, ma mai utilizzati.

 

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Un altro esempio.

Spesso nelle aziende si acquistano dati, “database” con contatti e informazioni, per azioni di marketing e iniziative commerciali. I costi che possiamo presumibilmente individuare sono:

il costo di acquisto dei dati stessi  +  

il costo del trattamento dei dati secondo le normative e il regolamento GDPR  +  

il costo di inserimento nel CRM +  

il costo di perfezionamento (qualificazione dei dati)

Calcolare il valore dei dati per il business

Colui che guida dei processi aziendali o prende decisioni in azienda utilizzando i dati, saprà che questi genereranno valore.

Riprendendo gli esempi di prima:

  • i dati acquisiti dai sensori IOT posti sui prodotti venduti, segnaleranno il comportamento di tali prodotti e potranno dar luogo a un risparmio di costi: si potranno conoscere possibili rotture o eventuali utilizzi errati per meglio pianificare gli opportuni interventi.
  • i dati acquisiti per il CRM aziendale genereranno un valore per l’azienda grazie all’aumento delle performance del team di marketing, e quindi di quello commerciale, e all’aumento dei margini aziendali.

Che si tratti di risparmio sui costi o di un aumento del margine, il valore aziendale generato dai dati è misurabile.

Costo della perdita dei dati

Parliamo brevemente dell’evento che speriamo non accada mai (e che quindi dobbiamo scongiurare con le giuste “pre-cauzioni” e “pre-occupazioni”, ma di questo ne parleremo nelle prossime puntate).

Le domande da porsi sono:

  • quanto incide la perdita dei dati sulle mie entrate o sui costi?
  • se dovessi riacquisire i dati persi, quanto mi costerebbe?
  • in sostanza, quanto costerebbe all’azienda la perdita dei dati?

Possiamo con un certo sforzo quantificare anche una eventuale perdita di dati parziale o totale.

 

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3. Organizzazione basata sui dati (sul valore dei dati).

Diventare una “Data-Driven company” è quindi un passo obbligato, conveniente ed in linea con la trasformazione digitale che in corso in tutti gli ambiti.

Una “Data-Driven company” è un’azienda guidata, nelle sue analisi e decisioni, dai dati e che ha maturato la consapevolezza culturale del valore dei dati a tutti i livelli aziendali. Il passaggio culturale, soprattutto per i manager delle piccole e medie imprese, è quello di considerare la possibilità di iniziare a prendere decisioni basate su fatti oggettivi, i dati, e non su sensazioni personali o sull’esperienza, seppure importante, maturata nel corso degli anni.

Attualmente, le principali priorità di business delle aziende si concentrano sulla progettazione e sviluppo di nuovi prodotti e servizi, sul continuo miglioramento della customer experience e sulla velocità dei processi decisionali

La conoscenza e la padronanza dei dati in azienda diventano di importanza strategica: conoscere i dati, saperli analizzare, integrare ed arricchire con altri dati, condividerli con diversi dipartimenti e funzioni aziendali è diventata una necessità. 

Nelle aziende, mentre l’attività di data management (acquisizione dei dati, archiviazione dei dati, trattamento gestionale dei dati, protezione) occupa la maggior parte delle risorse, l’attività di analisi dei dati, ossia l’estrapolazione di valore per il raggiungimento degli obiettivi di business, è ancora minima.

Le tecnologie e le metodologie di analisi ad ora conosciute ci consentono di implementare nelle aziende i processi utili per la corretta applicazione di tutte le fasi di trattamento dei dati: definizione, acquisizione, trasformazione, qualificazione, integrazione, analisi, condivisione e sicurezza. 

La direzione è valorizzare al massimo il patrimonio dei dati coinvolgendo risorse umane, processi e strumenti.

CEO e Founder di Focus Informatica, dopo decenni di esperienza nel settore IT, prima come sviluppatore e poi come imprenditore, ho acquisito un forte background tecnico e un approfondito know-how in una vasta gamma di aree di business. Il mio obiettivo è quello di sviluppare relazioni durature e di successo con i clienti, i dipendenti, i fornitori e le altre istituzioni al fine di promuovere un business concreto, efficace, efficiente ed etico. L’esperienza imprenditoriale di gestione e sviluppo di Focus Informatica continua con impegno e soddisfazione.

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