AI: a che punto siamo e dove trovarla!
Scopriamo insieme cosa sono e dove vengono utilizzate
Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale ha preso sempre più piede in diversi campi: dalle apparecchiature mediche alle auto senza guidatore.
I loro algoritmi, nuovi e intelligenti, grazie alla loro capacità di apprendere man mano che vengono utilizzati, hanno facilitato e velocizzato molti compiti, senza contare i balzi in avanti che hanno portato nel campo tecnologico.
Le Intelligenze Artificiali esistono in realtà da 50 anni, ma solo negli ultimi anni, grazie alla potenza di calcolo che possono sfruttare, hanno preso piede nei campi più disparati.
Ma che cos’è l’AI esattamente?
La definizione data dal Politecnico di Milano è:
“L’Artificial Intelligence è il ramo della computer science che studia lo sviluppo di sistemi hardware e software dotati di capacità tipiche dell’essere umano ed in grado di perseguire autonomamente una finalità definita prendendo delle decisioni che, fino a quel momento, erano solitamente affidate agli esseri umani.”
Quali capacità umane riguardano? Queste sono:
- Nlp (Natural Language Processing)
- Image Processing
- Apprendimento
- Ragionamento
- Capacità di pianificazione
- Interazione con persone, macchine e ambiente
Le Intelligenze Artificiali, per avvalersi di queste capacità, utilizzano algoritmi che elaborano un’enorme quantità di dati grazie ai quali lo stesso sistema migliora le proprie capacità di comprensione e ragionamento. Questo sistema infatti – rispetto ai software tradizionali, statici e basati sulla programmazione – utilizza tecniche di apprendimento.
Intelligenza artificiale: a che punto siamo? (SPOILER: Tranquilli, non ci invade ancora nessuno)
Come funziona l’apprendimento?
Come già accennato, l’AI diventa sempre più performante grazie a diversi metodi di apprendimento. Ne esistono di due tipi: Machine Learning e Deep Learning.
Machine Learning: sono i “personal trainer” del software, questi lo allenano il software in modo che impari a svolgere il proprio compito correggendo gli errori
Deep Learning: loro sono i “cervelloni”, modelli che necessitano di reti neurali artificiali e di una potenza di calcolo elevata, capace di elaborare diversi strati di calcolo e analisi.
Quando è nata l’Intelligenza Artificiale?
Nonostante sembri che le intelligenze artificiali siano molto recenti come tecnologie, esistono ben dagli anni 50! Come mai c’è questa percezione? Perché all’epoca la potenza di calcolo e di dati era davvero ridotta rispetto ad ora, quindi avevano delle capacità davvero limitate.
Infatti, fino a pochi anni fa i problemi sull’utilizzo e lo sviluppo delle AI erano principalmente tecnologici (es.: mancanza di attrezzature o di potenza di calcolo). Oggi questi problemi non esistono più, ma al posto loro sono subentrati quelli culturali e professionali.
Oggi dove vengono impiegate le intelligenze artificiali?
L’Osservatorio Artificial Intelligence, del Politecnico di Milano, ha svolto un’indagine analizzando vari tipi di imprese trovando otto classi in cui vengono utilizzate le AI. Queste sono:
- veicoli Autonomi (mezzi a guida autonoma);
- robot Autonomi (robot in grado di muoversi senza intervento umano);
- oggetti intelligenti (oggetti che prendono decisioni senza intervento umano);
- assistenti virtuali e Chatbot (sono capaci di conversare con gli utenti);
- raccomandazioni (indirizzano gli utenti verso prodotti di interesse);
- elaboratori di immagini (riconoscono persone/animali o oggetti);
- elaboratori di linguaggio (elaborano il linguaggio al fine di comprenderlo o tradurlo);
- elaboratori di dati intelligenti (vengono utilizzati per estrarre informazioni, grazie agli algoritmi su dati strutturati).
Al momento i settori che portano avanti questo tipo di progetti sono banche, finanza e assicurazioni, automotive, energia, logistica e telco, grazie anche alla loro disponibilità finanziaria.
In Italia, anche se sottotono rispetto agli altri paesi europei (soprattutto Francia e Germania) il 56% delle grandi imprese ha avviato progetti di AI e predilige ambiti in cui i benefici sono più rapidi da realizzare e con maggior documentazione.
E nella vita di tutti i giorni? Dove incontriamo AI?
Nel nostro quotidiano ci interfacciamo con AI più spesso di quel che pensiamo. Ci basta collegarci ad internet con uno smartphone per ricevere pubblicità personalizzate secondo le nostre preferenze, basate sulle nostre ricerche. Sempre utilizzando lo smartphone, quando scriviamo un messaggio su Whatsapp utilizziamo un’AI, perché il suggerimento della parola da scrivere viene identificata proprio da lei, a seconda dei nostri messaggi già scritti. Anche le piattaforme come Spotify o Netflix utilizzano le AI per suggerirci canzoni e film più simili ai nostri gusti. Se ascoltiamo sempre canzoni rock, sarà difficile che Spotify ci consigli musica elettronica, perché si basa sui generi/ cantanti che ascoltiamo maggiormente.
Non ci resta che ringraziare le AI, pensando all’aiuto che ci offrono ogni giorno!
Fonti:
https://www.osservatori.net/it/ricerche/osservatori-attivi/artificial-intelligence
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